Chiomonte

Chiomont’è Arte-cultura

Chiomonte ha origini antichissime, i primi abitanti arrivarono qui nel 2500 a.C.; del loro passaggio è rimasta traccia nella necropoli che si trova in località La Maddalena, sul lato soleggiato della valle. Attorno al 700 l’insediamento si è spostato sul versante esposto a Nord, dove correva la via romana e, con essa, tutti i traffici commerciali. La sua posizione ha fatto di Chiomonte un luogo strategico, ambito e conteso tra Italia e Francia, che se n’è assicurata il dominio per quasi 500 anni (1223 – 1713, Trattato di Utrecht). La storia di Chiomonte esprime la sua intensità e la sua portata nella struttura e negli elementi architettonici che la caratterizzano.

Il paese delle sette fontane

Una delle testimonianze più affascinanti dell’importanza che ricoprì Chiomonte nel corso della storia è costituita dalla presenza di ben quattro delle sette fontane cinquecentesche che ornavano la via principale del paese. Opere idrauliche di notevole pregio e complessità per l’epoca in cui furono realizzate, mantengono inalterato un fascino magnetico che porta il viaggiatore in luoghi senza tempo. Oggi ancora due fontane restano perfettamente conservate nella loro forma originaria (lungo Via Vittorio Emanuele II); una terza, costituita dall’assemblaggio di alcune parti di quelle che furono rimosse, si trova vicino alla stazione ferroviaria che porta verso Torino, oppure verso le Montagne Olimpiche.

Le Chiese

Chiesa di Santa Caterina: A ridosso della Domus hospitalis, risale alla prima decade del XIII secolo ed è un raro esempio di architettura romanico-provenzale. Anticamente dedicata a San Giovanni Battista, fu consacrata alla Santa, patrona del Delfinato, quando il territorio passò sotto il dominio della Prevostura di Oulx. L’esterno dell’edificio, dalle linee pulite e severe, ha un unico fregio decorativo ad archetti pensili, che ne decora l’intero perimetro. L’ingresso della Chiesa è arricchito da due colonne, sormontate da capitelli scolpiti, che sostengono un arco in pietra modanato. All’interno gli affreschi trecenteschi a tema religioso.

La Chiesa dell’Assunta: Nel cuore del paese, l’edificio è del 1450; la bella torre campanaria, invece, è del 1482. All’interno, la balaustra, l’altare e il pavimento lignei sono stati realizzati a opera di artisti locali. Tra i preziosi arredi una fonte battesimale in pietra, risalente al Seicento.

La Chiesa di Sant’Andrea: Sorge nella frazione Ramats. Edificata nel XIV secolo, raggiunse le sue attuali dimensioni nella seconda metà del Settecento. All’interno si trova uno dei cicli pittorici rinascimentali più importanti della Valle di Susa, esso raffigura l’Annunciazione e il Martirio di Sant’Andrea.

Chiesa di Sant' Andrea

La Chiesa di San Bartolomeo: Si trova nella frazione Frais. Al suo interno vi son i lavori dello scultore Mario Molinari e della pittrice Anna de Rossi. All’esterno, una scultura in fibro-resina, raffigurante un angelo.

Gli edifici più importanti

Palazzo Beraud: Altresì conosciuto come “il Vescovado”, si tratta della Domus hospitalis edificata nel 1165 dall’ordine religioso-cavalleresco dei Gerosolimitani, per accogliere i pellegrini e i viandanti che transitavano lungo la via Francigena, muovendosi dalla Provenza alla Pianura Padana. L’edificio, che si trova nel centro del capoluogo, dietro al Palazzo del Municipio, è stato la residenza estiva del Vescovo di Pinerolo.

Palazzo Levis: Realizzato nella seconda metà del Cinquecento dalla famiglia Paleologo. Qui nacque Giorgio Andrea Des Geneys, primo ammiraglio e fondatore della Marina Sarda, poi Marina Militare Italiana. Successivamente il palazzo passò in mano alla Famiglia Levis. Oggi l’edificio ospita una pinacoteca comunale in cui sono esposte opere del pittore Giuseppe Augusto Levis, nato a Chiomonte nel 1873.

Casa Ronsil: dimora di nobili famiglie sin dal Duecento, ne resta testimonianza la facciata principale, in stile rocaille. Essa è ornata da splendidi graffiti e motti evangelici (in latino e francese arcaico), risalenti alla prima metà del Seicento. Le scene sono ispirate al passaggio in Chiomonte del Re di Francia Luigi XIII, del Cardinale Richelieu e dell’esercito francese, di ritorno da una campagna militare.

Gli itinerari di arte religiosa

Per gli appassionati di arte religiosa si consiglia il seguente itinerario, con partenza da Chiomonte:

  • affreschi rinascimentali della Cappella di Sant’Andrea alla Ramats, affreschi di Casa Ronsil e Chiesetta di Santa Caterina – Chiomonte;
  • a Giaglione: Chiesa di Santo Stefano, ciclo di affreschi de La Cavalcata dei Vizi e delle Virtù, tardo Quattrocento;
  • a Novalesa: affreschi della Chiesa di Santo Stefano – dedicati ai 7 vizi e alle 7 virtù capitali – e La Casa degli Affreschi, dove le pitture in facciata risalgono al Trecento e al tardo Quattrocento.

Gli itinerari degli antichi mestieri

Chiomonte è costellato di testimonianze relative agli antichi mestieri che venivano praticati in questo territorio. Prezioso e insolito è l’itinerario che si può compiere, da Chiomonte alla Ramats, alla scoperta degli orti che circondano il paese, dei mulini e dei loro magazzini, delle vasche usate dai conciatori per lavorare le pelli, dei forni e dell’alambicco comune, delle vasche per lavorare la canapa e, infine, il mulino, forse a vento, raro esempio di questo tipo di architettura in Valle di Susa.

I forti

Facilmente raggiungibili da Chiomonte vi sono il Forte di Exilles, restaurato qualche anno fa e teatro di alcuni set cinematografici, si dice che qui fu imprigionata la Maschera di Ferro; il Forte Bramafam (Bardonecchia), appositamente costruito per sorvegliare il traforo ferroviario del Frejus, aperto al traffico nel 1871.

Il Museo archeologico de La Maddalena

Si tratta di un sito Neolitico, risalente al 2.500 a C. Il museo contiene numerosi reperti (ceramica, strumenti in pietra verde levigata e selce scheggiata, ecc.) e si articola su un percorso di vita quotidiana di un insediamento alpino di 6000 anni fa. I materiali della collezione si riferiscono a una comunità del tardo Neolitico (fine V-IV millennio a.C.), inquadrabile nell’area culturale definita dagli archeologi Chassey (dal nome della principale località nella quale è stata individuata e studiata questa cultura neolitica). Di particolare importanza risulta essere la tomba di una donna di rango della fase iniziale della seconda età del Ferro (IV secolo a.C.), inumata con un ricco corredo di ornamenti ed elementi di abbigliamento in bronzo, ora esposti al Museo di Antichità di Torino.