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Abbazia di Novalesa

Abbazia Novalesa

l’Abbazia fu fondata nel 726 da Abbone, un nobile franco che fu duca di Provenza. In epoca carolingia, grazie alla sua posizione strategica divenne un avamposto privilegiato per l’avanzata dei Franchi verso l’Italia, condizione che ne accrebbe le fortune, tanto che l’Abbazia diventò un importante centro di diffusione della cultura europea. In concomitanza delle scorrerie saracene fu abbandonata tra il 906 e il 926 per poi essere ricostruita a partire dal XII secolo da un gruppo di monaci provenienti dall’abbazia di Breme, i Benedettini, a cui subentrarono i Cistercensi, i quali ressero l’abbazia fino alla sua soppressione, avvenuta a fine ‘700.

Dopo un breve nuovo insediamento da parte dei Benedettili, l’abbazia fu nuovamente soppressa a seguito delle leggi sabaude del 1855. Venduto all’asta, il complesso divenne prima proprietà del dott. Maffoni, che ne fece un centro di cure idroterapiche e, poi, del Convitto Umberto I, che lo usò come residenza estiva. Poi, all’inizio degli anni Settanta, l’abbazia fu acquistata dalla Provincia di Torino, che vi insediò una nuova comunità di monaci Benedettini, la quale risiede tutt’oggi in monastero. L’abbazia contiene preziose opere d’arte, tra cui uno dei più significativi cicli affrescati romanici d’Italia (datato 1096-7) e raffigurante le scene della vita di S. Eldrado e di S. Nicola; il ciclo pittorico si trova nella cappella dedicata a S. Eldrado, annessa all’abbazia.

Recentemente all’interno dell’abbazia è stato aperto un Museo Archeologico, che raccoglie i reperti lapidei, ceramici, vitrei e ad affresco emersi nel corso degli scavi e delle indagini archeologiche compiuti tra il 1978 e il 2008 e che risalgono a un’epoca che va dal I sec. d.C. fino all’epoca rinascimentale.
L’abbazia ospita infine un laboratorio del restauro del libro.

Per maggiori informazioni consultare: www.vallesusa-tesori.it